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Mindfulness


Mindfulness a cura di Marta Livio



I due Monaci

 Un giorno due monaci zen, Tanzan e Ekido, stavano camminando lungo una strada molto fangosa. Passando vicino a un villaggio, videro una giovane donna in difficoltà, che cercava di attraversare la strada senza sporcarsi il kimono di seta. Tanzan, senza esitare, la prese in braccio e la portò dall'altra parte della strada. I due monaci poi proseguirono in silenzio. Cinque ore dopo, in prossimità del tempio che li avrebbe ospitati, Ekido non fu più capace di trattenersi: “Perché hai portato quella ragazza al di là della strada?” chiese “si suppone che noi monaci non facciamo cose simili”. Tanzan con molta calma rispose: “Ho deposto la ragazza a terra ore fa, tu invece la stai ancora portando con te”.  


Cosa significa Mindfulness                                      




Mindfulness è la traduzione della parola sati che in lingua pali (la lingua in cui il Buddha ha dato i suoi insegnamenti) indica consapevolezza, attenzione, attenzione sollecita, queste qualità si possono coltivare attraverso la meditazione. Mindfulness prima che una tecnica è uno stile di vita, una possibilità che ognuno di noi può darsi per vivere consapevolmente ogni istante. L'obiettivo di una pratica di mindfulness è, quello di non porsi obiettivi specifici, aspettative di raggiungere qualche risultato, ma riuscire a cogliere tutto ciò che in ogni istante osserviamo in noi. In particolare mindfulness è stata definita come la consapevolezza che emerge attraverso il prestare attenzione allo svolgersi dell'esperienza momento per momento con attenzione, nel presente, in modo non giudicante.  Il modo per raggiungere tale consapevolezza è la meditazione, antica pratica orientale, sia statica che in movimento, congiunta allo yoga. 



La storia: Kabat Zinn e il protocollo MBRS

Alla fine degli anni '70 un ricercatore biomedico Kabat Zinn dopo un viaggio in oriente cercò di portare la pratica della meditazione in un ospedale del Massachiutes dove si trattavano pazienti con sindrome da dolore cronico. In questo contesto scoprì che la meditazione poteva arrivare dove i farmaci, fino ad allora conosciuti, non si spingevano recando sollievo a questi pazienti. Il protocollo da lui studiato da proporre in contesti medici e clinici viene chiamato Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR). Si tratta di 8 incontri di circa due ore ciascuno in cui si insegnano le pratiche di meditazione e in cui si chiede ai partecipanti un esercizio continuativo e giornaliero a casa. In questi otto incontri si impara la tecnica delle meditazioni, ma il vero compito dell'allievo è non tanto ascoltare passivamente l'insegnamento quanto apprendere per portare nella propria vita un atteggiamento minfull. Nei decenni successivi l'approccio incontra un grande successo e guadagna credito e diffusione estendendosi in vari ambiti e in particolare nella comunità di psicologi e psicoterapeuti che lo utilizzano anche per le recidive della depressione formulando un nuovo programma chiamato Therapy for Depressive Replapse Prevention (MBCT). Numerosi studi neuropsicologici hanno avvalorato la tesi dei risultati positivi della meditazione su stati di dolore fisico e psichico.

  Mindfullness e consapevolezza e dolore   



Mindullness, come abbiamo detto significa consapevolezza, ma anche attenzione consapevole. Attenzione al momento presente, a tutto ciò che sensazioni ed emozioni ci trasmettono momento per momento. Consapevolezza, in tal senso,  significa quindi, un'attenzione al processo dell'esperienza psicocorporea così come si svolge momento per momento. Kabat-Zinn in primis e chi dopo di lui ha sperimentato e utilizzato questa tecnica viene mosso dalla persuasione che la pratica della meditazione ha il potere di trasformare l'esperienza della sofferenza. La mentalità occidentale, infatti, si fonda su un'esperienza e una cultura profondamente differente. Il dolore, attraverso i farmaci o altre forme va, infatti, eliminato, rimosso. Quando ciò, per i limiti della scienza o semplicemente i limiti umani non è possibile entrano in gioco emozioni di rabbia e di sconforto che invece di far sì che la sofferenza sia fisica che psichica venga eliminata la accresce. Ma, in realtà, l'esperienza ci insegna che la condizione di sofferenza e di disagio è spesso congiunta con l'esperienza umana in ogni momento della nostra vita. La consapevolezza ci offre la possibilità di porci in modo differente nei confronti della sofferenza. La convinzione che in ognuno di noi ci siano risorse per affrontare stati di sofferenza anche estremi è alla base dell'approccio mindfulness. La mindfulness incoraggia, quindi, a focalizzarsi sulle sensazioni spiacevoli per sviluppare strategie intrapsichiche per gestire le condizioni di dolore fisico e psichico. In particolare attraverso gli esercizi di meditazione si osservano gli stati di dolore coltivando l'attitudine ad una non identificazione col dolore stesso. Inoltre, attraverso la pratica, si invita la mente a separare e riconoscere la differenza tra sensazioni di dolore e gli stati emotivi che l'accompagnano. In questo modo si produce un cambiamento significativo e si cerca di eliminare i semplici automatismi della mente che provocano ulteriori stati di dolore innescando spesso circoli viziosi da cui è difficile uscire. Questa possibilità di disidentisificazione è il nucleo del potere terapeutico della mindfulness.    

A chi è rivolto


Se, inizialmente il protocollo fu testato su pazienti con dolore cronico ben presto questo metodo raccolse l'attenzione di psicologi e psicoterapeuti in particolare di scuola cognitivista. Ben presto si accorsero che, come in altre forme di terapie, la mindfulness, non era solo una pratica da apprendere teoricamente e insegnare, ma andava praticata dagli stessi terapeuti. Solo allora i terapeuti poterono capire il valore intrinseco di questa disciplina e trasmetterlo ai pazienti. Ancora oggi chi vuole fare il training di mindfulness deve iniziare esso stesso la sua pratica quotidiana. Col tempo, quindi dal dolore fisico si passò alla cura del dolore psichico e in particolare il protocollo, oltre che per lo stress prolungato viene utilizzato in medicina per problemi oncologici, psoriasi, dolore cronico.
Inoltre numerosi studi sia clinici sia neuropsicologici hanno messo in luce come l'utilizzo di tecniche mindfulness-based siano efficaci nei casi di ansia generalizzata, attacchi di panico, recidive alla depressione.
Ultimamente il protocollo MBRS è stato utilizzato in ambiti anche differenti da quello clinico come percorso formativo nelle aziende o nello sport. 
Bisogna, però ancora specificare che la mindfulness è prima di tutto una pratica per cui è rivolta a chiunque abbia interesse e non necessariamente è rivolta a stati patologici, ma spesso, come nelle scuole può essere utilizzata come percorso di crescita nell'ambito della prevenzione.


 Punti di forza                                   


La Mindfulness nei vari aspetti in cui si è sviluppata ha due caratteristiche fondamentali che, secondo il mio parere, sono fondamentali per capirne la profondità e le potenzialita. In primis non è un metodo che esclude la possibilità del dolore rifacendosi a tecniche superficiali di pensiero positivo, ma, al contrario sviluppa la resilienza presente in ognuno di noi proprio attraverso la possibilità di sentire e accogliere il dolore senza contrastarlo. Credo, al di là delle scuole di pensiero filosofiche e psicologiche che, negli ultimi anni, hanno spinto la mindfulness in una direzione o in un'altra, la mindfulness si configuri come una pratica, più che una tecnica che offre la possibilità attraverso la consapevolezza di incrementare il proprio potere di resilienza, di espandere la propria capacità immaginativa e creativa e approfondire il cammino verso l'individuazione. Un secondo punto importante offre uno spunto di riflessione anche sulla relazione psicologo e paziente o gruppi di pazienti. Infatti spesso chi si rivolge ad uno psicologo pensa che questi possa risolvergli i problemi a volte quasi in modo magico. Un primo lavoro dello psicologo è svelare queste proiezioni e rimandare alla capacità del paziente le possibilità di cura. Questo è uno dei motivi per cui, nella nei protocolli mindfulness-based il tempo di gruppo è limitato ad 8 incontri che eventualmente si possono ripetere, ma restano limitati nel tempo. Lo psicologo nella relazione con il paziente metterà a disposizione i suoi strumenti e la relazione stessa, ma non potrà sostituirsi al paziente. Nella mindfulness questo è proprio il lavoro che viene portato all'inizio dei protocolli. La pratica a casa è necessaria per poter sperimentare le proprie possibilità e vedere anche i propri limiti e la possibilità data dai conduttori di parlarne durante il gruppo diventa occasione per vedere in sé e negli altri gradi di autonomia differenti.  

Conclusioni

La mindfulness si è diffusa rapidamente negli U.S.A. e in europa in questi ultimi venti anni. Attualmente ci sono tanti centri che offrono la possibilità di praticare mindfulness. Inoltre per chi volesse provare in autonomia in internet troviamo tante tracce audio a cui si può far riferimento. Molti psicologi e psicologhe utilizzano queste tecniche. Sarebbe interessante poterle sviluppare anche nei contesti pubblici (è in atto una ricerca nelle scuole inglesi) per poter migliorare la qualità della vita e poter rivolgersi ad un pubblico più ampio. Infatti i numerosi studi neuropsicologici ci informano dell'efficacia dei protocolli mindfulness-based sulla diminuzione dello stress e delle malattie ad esso correlate.  



Bibliografia

Libri di J. Kabat Zinn J.Kabatt-Zinn, Vivere momento per momento, Tea ed., J.Kabatt-Zinn ,Dovunque tu vada ci sei già, Corbaccio ed., J.Kabatt-Zinn , Riprendere i sensi, Tea ed., Zindell Segal, Mark Williams, Jhon Teasdale, J.Kabatt-Zinn , Ritrovare la serenità.Come superare la depressione attraverso la consapevolezza, Raffaello Cortina ed..

Il riferimento di scuola cognitivista per il protocollo MBCT è:
Segal Z., Williams M., Teasdale J., Mindfulness, Boringhieri  

Per quanto riguarda gli studi scientifici sull'efficacia della mindfulness puoi vedere: Chiesa, A. Serretti, “Mindfulness-Based Stress Reduction for Stress Management in Healthy People: A Review and Meta-Analysis”, Jacobs, Tonya L. et al., Self-reported mindfulness and cortisol during a Shamatha meditation retreat.