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PERCORSI DI SUPERVISIONE

 

Il valore e l'importanza del ruolo dell'insegnante nello sviluppo infantile è imprescindibile anche nelle prime fasi di sviluppo. La scuola è la più importante tra le opportunità offerte dal contesto sociale, ma (se pensiamo ad essa non come un'astratta istituzione) nella concretezza dell'esperienza scolastica quest'opportunità è rappresentata dagli insegnanti. L'educatore ha quindi un ruolo fondamentale in quanto è una delle più importanti figure al di fuori del nucleo familiare come “altro significativo” per il bambino che sta crescendo.
Le maestre, attualmente, devono fronteggiare richieste di un mandato educativo sempre più complesso. Ad esempio, spesso, si riversano sugli educatori dinamiche relative alle famiglie di origine dei piccoli allievi, come l'aspettativa che la maestra sia una “mamma buona” non solo per i piccoli, ma anche per i fragili genitori. Quest'esempio introduce la principale questione dell'essere insegnante che è quella di costruire relazioni “sufficientemente buone” con i propri allievi e le proprie famiglie. Per realizzare una buona qualità professionale è importante offrire uno spazio di pensiero che permetta di riflettere e confrontarsi con i propri colleghi e con gli esperti su tutti gli aspetti relazionali del proprio lavoro. La supervisione dedicata agli educatori è finalizzata, oltre al benessere degli stessi, anche e, soprattutto, al miglioramento della qualità del lavoro che, in seconda battuta, ricade sulla qualità delle relazioni educative e dei servizi offerti dalla scuola.

Obiettivi della supervisione
L'obiettivo generale della supervisione è quello di favorire la consapevolezza del ruolo professionale assunto dall'insegnante attraverso:
la creazione di uno spazio di pensiero con la finalità di costruire un gruppo di lavoro efficace;
l'analisi dei vari punti di vista emotivi e cognitivi di tutti i partecipanti indagando i differenti stili relazionali ed educativi presenti nell'equipe
l'elaborazione delle esperienze lavorative attraverso il gruppo con la finalità di giungere ad un'integrazione delle diversità e delle risorse portate da ogni educatore

Metodologia
I gruppi di supervisione vengono generalmente condotti partendo da una discussione di un tema o di una problematica e procedendo con una parte più esperienziale che prevede l'utilizzo di tecniche attive. Tra queste lo strumento principale di riferimento è lo psicodramma etero-centrato. Si tratta di una tecnica accessibile a tutti e utilizzata in contesti professionali che permette attraverso il gioco di ruolo (rolepaying) di ripercorrere nel “qui ed ora” (attraverso il gruppo) episodi lavorativi che per qualche motivo vengono considerati “significativi”. In tal modo è possibile rivivere emozioni che hanno accompagnato tali eventi e immedesimarsi anche in ruoli diversi dal proprio per osservare la situazione da prospettive differenti. I punti di vista dei partecipanti al gruppo e dei conduttori aiutano a comprendere meglio le situazioni professionali vissute ed i diversi piani delle relazioni educative. Attraverso il gruppo è possibile giungere ad un'integrazione dei diversi stili personali proprio perchè non vengono solo pensati in un'interazione verbale ma direttamente sperimentati, nell'azione scenica, dai componenti del gruppo.
In tale metodo di lavoro si realizzano un percorso di crescita professionale (e personale) ed una continua ricerca e co-costruzione attraverso il gruppo, che permettono di trovare la giusta distanza emotiva nelle relazioni lavorative (soprattutto in quelle percepite come complesse e faticose da gestire) come punto di partenza per il miglioramento della qualità del lavoro.

PER INFORMAZIONI E APPROFONDIMENTI:

Se siete singoli educatori o un'equipe di lavoro potete contattarci per colloqui informativi e conoscitivi.

Per informazioni o per prenotare un appuntamento potete chiamare direttamente le conduttrici:
Marta Livio
Elisabetta Gabriele