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Dalla precarietà alla possibilità nei gruppi con gli adolescenti

Dalla precarietà alla possibilità nei gruppi con gli adolescenti
A cura di Elisabetta Gabriele

L'articolo propone alcune osservazioni sulla precarietà dal punto di vista dello psicologo scolastico che si trova ad affrontarne le ricadute sullo sviluppo delle capacità progettuali degli adolescenti. Inoltre evidenzia le potenzialità dell'intervento sul gruppo-classe in quanto spazio elettivo dove si gioca gran parte dello sviluppo psicologico dell'identità adolescenziale e pre-adulta. La classe è il gruppo in cui si condividono e si sperimentano desideri e sogni di futuri possibili individuali, relazionali e gruppali.
 

L'esperienza di lavoro clinico nelle scuole con i preadolescenti e gli adolescenti è un terreno di ricerca, in quanto osservazione ed elaborazione qualitativa di dati raccolti direttamente sul territorio all'interno della rete di servizi che lo compongono. A scuola si ha l'occasione di osservare le singole situazioni personali e familiari attraverso lo sportello d'ascolto psicologico, di collaborare con le risorse scolastiche (personale docente e non docente) ed extrascolastiche (famiglie e servizi sanitari e sociali) e di sperimentare gli stessi temi esistenziali nel lavoro con i gruppi-classe. I racconti dei ragazzi riguardano prevalentemente difficoltà nel gestire le relazioni affettive familiari e con i loro pari ma più recentemente esprimono anche un disagio più direttamente legato ad una percezione negativa della dimensione esistenziale futura. Le difficoltà relazionali riguardano il timore di riconoscere ed esprimere le proprie e le altrui emozioni, come se gli aspetti affettivi non siano fondanti le relazione ma piuttosto un pericolo, che può portare alla compromissione della propria immagine (identità) e alla perdita della relazione stessa. Qualcosa in più rischia di essere perso: il pensiero o la speranza che le cose possano cambiare, lo sviluppo della percezione che si possa essere protagonisti attivi nel cambiamento individuale, relazionale e sociale.

precarietà, adolescenza, gruppi di adolescenti, psicologo, torino  Che ricaduta ha sui ragazzi il tema esistenziale della precarietà che li circonda quotidianamente?
Gli adolescenti quali possibilità progettuali intravedono nella dimensione immaginale del loro sviluppo e del loro futuro?

La funzione immaginale si riferisce alle capacità progettuali: in primo luogo alla capacità di raffigurarci gli oggetti reali, anche quando non sono davanti a noi, attraverso la costruzione di immagini mentali, tale capacità è essenziale perché l'individuo si costruisca una mappa del mondo in cui deve muoversi. Tale mondo sarà immaginato in movimento, in quanto per progettarci nel futuro dobbiamo compiere immaginalmente in tale spazio virtuale le azioni possibili, prevederne le conseguenze e scegliere tra esse quelle che compiremo realmente. Il momento in cui la funzione immaginale si esprime in tutta la sua complessità è quando l'individuo se ne serve per relazionarsi agli altri e, lungo tutto il cilo di vita, mira alla ricerca di nuove possibilità e significati.

E' possibile intervenire come psicologi clinici a scuola?

Alcune risposte ed una strategia di intervento si intravedono nel lavoro attraverso i gruppi-classe con utilizzando tecniche attive alternate a rimandi verbali soprattutto nel "qui ed ora". In questo modo si stimolano i ragazzi stessi ad osservare quello che sta accadendo nel loro gruppo, a riflettere su quello che stanno sperimentando emotivamente e a percepire eventuali sviluppi (individuali o gruppali) nell'esperienza, mentre la stanno vivendo.

Conclusioni
Nonostante le scarse risorse messe a disposizione dalle istituzioni scolastiche abbiano come conseguenza una limitata quantità di tempo da dedicare ai gruppi-classe, rimane comunque possibile la creazione di un'esperienza di gruppo. Questo significa permettere alla classe di percepire uno spazio di appartenenza in cui l'espressione emotiva dei bisogni individuali e gruppali viene accolta, facilitata e valorizzata con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza degli aspetti personali e relazionali in gioco. Il gruppo classe è di per sè uno spazio gruppale elettivo dove si gioca quantitativamente e qualitativamente gran parte dello sviluppo psicologico dell'identità adolescenziale e "preadulta". La classe è un gruppo, non solo nei termini del "qui ed ora" manifesto e condivisibile con gli studenti, ma anche uno spazio in cui si riversano istanze individuali e gruppalità interne della propria storia personale, familiare e culturale. La classe è un gruppo in cui si sperimentano desideri e sogni di futuri possibili individuali, relazionali e gruppali. Il lavoro con i gruppi di adolescenti può costituirsi come efficace strumento attraverso cui dare voce alla sensazione molto attuale di impossibilità di realizzare desideri e progetti, sperimentando le possibilità di cambiamento nel qui ed ora e stimolando la riflessione su quali risorse mettere in gioco per contrastare il senso di precarietà.

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Elisabetta Gabriele