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Introduzione allo Psicodramma

 
 
A cura di Elisabetta Gabriele

L'articolo fornisce descrizioni, definizioni e spiegazioni sulla tecnica di gruppo dello psicodramma; introduce gli aspetti metodologici, le finalità e i contesti nei quali può essere utilizzato. Lo psicodramma è un'opportunità per conoscersi, crescere, formarsi, prendersi cura di se' nei seguenti ambiti di intervento: formazione e supervisione (personale e professionale), sostegno e terapia (individuale e familiare) nell'ambito clinico.  


Lo psicodramma è una tecnica utilizzata dagli psicodrammatisti per lavorare con vari tipi di gruppo: gruppi terapeutici, equipe e gruppi di supervisione, gruppi di orientamento e formazione, ecc.
Gli psicodrammatisti sono generalmente psicologi che hanno svolto uno specifico percorso di analisi, di formazione e di supervisione sempre attraverso lo psicodramma.
Esistono varie tecniche di gruppo e tra queste si colloca lo psicodramma, ma esistono anche svariate forme di psicodramma che si sono sviluppate a partire dalle sue origini.
Lo psicodramma a cui ci si riferisce in questo articolo è lo Psicodramma Analitico Individuativo (PAI) che nasce dallo sviluppo e dall'integrazione di diverse teorie e metodi tra cui lo psicodramma classico, la teoria della psiche come teatro di G. Jung, la teoria dei ruoli-progetto di G. Gasca.
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Generalmente, ma non necessariamente, gli psicodrammatisti che gestiscono una sessione di psicodramma sono due, uno nel ruolo di conduttore del gruppo ed uno in quello di osservatore. Il conduttore ascolta le esperienze ed i vissuti raccontati dai partecipanti e li aiuta a tradurle in scene. 
Si possono mettere in scena vari tipi di racconti: accadimenti del quotidiano, della storia recente o passata, sogni, fantasie, emozioni, immagini e anche accadimenti che non si sono vissuti in prima persona ma che ci sono stati raccontati da altri o che abbiamo letto in un libro o visto in un film. Oppure vengono raccontati dei sintomi di malessere quali ansia, stress, umore depresso, paure, ecc. che vengono associati a particolari situazioni tradotte poi in azioni sceniche.

Ad esempio, in un gruppo terapeutico, possiamo immaginare che la signora Maria racconti al gruppo che sta attraversando un periodo di difficoltà col figlio adolescente; il conduttore chiede a Maria di focalizzare un momento preciso che possa essere messo in scena ("giocato", in gergo psicodrammatico) e che esprima tale difficoltà. Maria racconta di aver avuto una discussione col figlio, che vorrebbe andare in vacanza da solo, allora sceglie un membro del gruppo a fare la parte del figlio, dà a questo personaggio delle battute da esprimere per poter rivivere il momento di discussione in maniera più fedele possibile a come Maria lo "vive e lo sente" dal suo punto di vista. Il conduttore è nella scena a fianco di Maria per aiutarla a rivivere quel momento e ad esprimere i propri sentimenti.
Da questa primo gioco possono ne possono nascere altri, poichè la scena di partenza avrà degli effetti sulla protagonista Maria, sul membro del gruppo che ha giocato la parte del figlio adolescente e sugli altri membri del gruppo. Si creano così delle associazioni e degli intrecci con altre scene che potranno riguardare ancora lo stesso protagonista o altri protagonisti. Al termine della conduzione dei giochi del gruppo , e dei rimandi dai partecipanti, l'osservatore ricostruisce e restituisce il significato di ciò che è emerso in quella sessione.

Lo Psicodramma (PAI), attraverso la rappresentazione drammatica (scene, giochi) di momenti significativi dei protagonisti e delle dinamiche del loro mondo interno, mira alla presa di coscienza (razionale e affettivo-intuitiva) del significato profondo dei modi di essere, sentire, agire e interagire dei protagonisti.
Il gioco drammatico, attivando sia il registro delle percezioni dei sensi che quello del corpo, sviluppa le intuizioni che potranno diventare strumenti di conoscenza della realtà interna ed esterna e tradursi in progetti trasformativi sperimentabili in altri contesti di vita.

Solo sostenendo un dialogo continuo con l'inconscio, e la dimensione immaginale dei ruoli che esso ci propone e che ci troviamo a giocare nelle relazioni affettive e sociali, possiamo acquisire la capacità e la libertà di sviluppare le funzioni psichiche rimaste in arretrato e integrare le differenti parti di sè in configurazioni originali, al di là dell'asservimento ad insegnamenti e/o modelli precostituiti.

Perchè "giocare" in psicodramma?
Il tratto specifico che caratterizza il PAI rispetto ad altre tecniche di gruppo è lo svilupparsi del discorso del gruppo stesso attraverso la costante dialettica tra due piani: quello dell'espressione verbale e quello dell'azione scenica. Il parlare di un membro del gruppo, o del gruppo nel suo insieme, attorno ad un evento, questione, conflitto o sintomo viene constantemente riportato alla rappresentazione di una scena concreta, riferibile ad un tempo e ad uno spazio determinato della storia di uno dei presenti. I giochi a loro volta evocano sentimenti, ricordi, considerazioni, associazioni anche negli altri partecipanti al gruppo, da cui scaturiranno le scene successive. Ciascuna scena drammatizzata costituisce, per così dire, un punto focale per mezzo del quale vengono evidenziate sempre nuove possibilità di dare significati, di vivere le relazioni, possibilità che continuamente si intrecciano tra i partecipanti, dentro di essi ed attraverso il gruppo.

Il conduttore
Aiuta a trasformare una domanda razionale senza connessioni emotive in un'immagine concreta, su cui lavorare, per aprire una finestra sul nucleo affettivo celato sotto il “parlare al gruppo”; aiuta il paziente, con la scelta della scena, a circoscrivere, a precisare gli aspetti più rilevanti rispetto al vasto campo di tutte le connessioni possibili; favorisce le libere associazioni e la produzione di nuovi elementi; aiuta nella costruzione della scena; tiene presente le dinamiche interne del paziente e del gruppo; tiene a mente le proiezioni dei pazienti scelti e di quelli non scelti.

L'osservatore
Decodifica i temi del gruppo basandosi sui suoi vissuti; ricostruisce e restituisce il filo conduttore e il significato amplificando, lasciando domande aperte alla riflessione, provocando riflessioni. Aiuta l'aumento della consapevolezza sottolineando le connessioni. Può esplicitare: il non detto, i modi di reagire al tema del gruppo, le difese. Tiene presente più livelli: il percorso e la storia del singolo partecipante, il percorso del gruppo durante la sessione, la storia del gruppo con le sue dinamiche attuali e passate.

I Partecipanti al gruppo
All'inizio di un percorso di gruppo, così come il conduttore e l'eventuale osservatore rispettano le regole deontologiche, ogni membro si impegna (sceglie di impegnarsi) a rispettare un contratto col gruppo. Questo contratto prevede, da un lato, che ciascuno rispetti il segreto di gruppo affinchè ogni partecipante si senta libero e tutelato nell'esprimere i propri pensieri e sentimenti e, dall'altro, che ciscuno si impegni ad "esserci", cioè prenda seriamente la propria partecipazione alle sessioni nel rispetto dell'impegno (e della fatica che può costare in termini di energie) di tutti.
Ogni partecipante ad una sessione di psicodramma può svolgere più ruoli o funzioni, può essere il protagonista di una sequenza di scene scaturite da ciò che sceglie di condividere in gruppo, può essere chiamato come personaggio nelle scene degli altri membri del gruppo, può scegliere di accettare o meno di partecipare ai giochi, può scegliere di esprimere o meno il suo punto di vista, ecc. In tutti i casi ogni partecipante sta esprimendo attraverso il gruppo il suo punto di vista, la sua personale prospettiva, i suoi vissuti anche nel silenzio, e attraverso il gruppo sperimenterà comunque nuove prospettive, nuovi vissuti, nuovi ruoli e nuove funzioni.


Conclusioni 
Lo psicodramma è una tecnica che si presta ad essere utilizzata in più contesti (formativo, professionale, familiare, clinico, ecc) poichè può essere coniugata su vari livelli di coinvolgimento tra i partecipanti. La definizione iniziale condivisa del setting (supervisione educativa o clinica, gruppo terapeutico, gruppo di sostegno, ecc.) guiderà l'azione e gli obiettivi del gruppo, dei singoli partecipanti e dei conduttori. Ciascun partecipante potrà comunque sperimentare un percorso di gruppo in cui conoscersi, crescere, formarsi, prendersi cura di se'.
Per approfondire vai all'articolo Psicodramma: il corpo in gioco

Dott.ssa Elisabetta Gabriele

 

 

Bibliografia parziale

A.A. Schutzenberger, Lo psicodramma, Di Renzo, Roma
G.Gasca e L.Stradella (a cura di), Giochi del corpo e delle emozioni nello psicodramma analitico, Moretti & Vitali, Bergamo
G. Gasca,
Lo psicodramma junghiano, Boringhieri, Torino
W.Druetta, L'opaco e l'equivoco in psicodramma, Psicodramma Analitico, n°5, 1995, Upsel, Torino